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Come l'ANSA assolse Salvini (con rito abbreviatissimo)

Sulla propria homepage (ansa.it) l’ANSA stasera titolava, senza manifesti intenti satirici, “Il Senato assolve Salvini per il caso Diciotti”. Come se il Senato della Repubblica potesse sentenziare assoluzioni o condanne (ci mancherebbe ancora questo), con buona pace della separazione dei poteri. Intenzionale o meno che fosse il marchiano errore, destinato (alla stregua di altri, siffatti, non certo infrequenti nei titoli della stampa nazionale) a incidere subliminalmente sulla coscienza di un certo segmento dell’opinione pubblica particolarmente distratto, si e’ trattato nondimeno di un ennesimo. brutto esempio di come, attraverso i titoli,  si faccia  “informazione” qua da noialtri.

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Circola in questi giorni l'idea di mettere in lockdown solo gli anziani, per il bene loro e soprattutto del Paese. Essa è stata perorata fino all'ultimo da alcune Regioni sedute al tavolo di lavoro sul DPCM emergenziale recentemente emanato da Giuseppe Conte. Il tweet battuto in proposito dal presidente della Liguria Giovanni Toti, tweet disperatamente rettificato dallo stesso Toti nelle ore successive alla sua pubblicazione e imputato a un errore di un collaboratore, a me pare almeno intellettualmente onesto: esso, tra l'altro, definisce gli anziani "persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese (...)". Finché c’è il virus, insomma, i vecchi vengano costretti in casa. Chi lavora, invece, continui a produrre ricchezza come se la pandemia manco ci fosse (e, magari, tutti a farsi uno spritz prima di cena). Il tweet ha i meriti di essere terrificamente candido e di non abusare della retorica del "per il loro bene" che h...

Europee 2019: il referendum su Salvini e le illusioni della democrazia

A volte il guardare alle cose per come realmente stanno risulta molto doloroso, ci costringe a confrontarci con i nostri pregiudizi e a ridimensionare gli slanci idealistici (o ideologici, a seconda dei casi). Potrebbe essere il caso delle elezioni Europee di oggi. Taluni ritengono infatti di essere andati a votare per incidere sulla futura composizione del Parlamento Europeo, magari nella speranza di cambiarne gli assetti e il ruolo politico, oltre che economico, compiendo così un altro passo lungo il lento cammino che porta alla costruzione dell'Europa che verrà. Mi spiace dover deludere tutti costoro, ma non è così. Per due semplici e incontrovertibili motivi. Il primo è crudamente matematico e segue dalla magnificazione che la scala continentale conferisce ad un problema insito nelle moderne democrazie: all'atto pratico il voto del singolo elettore in queste europee non conta. Se ritenete che ciò non sia del tutto vero, che per poco che sia pur sempre un poco conti, be’...

Il triste caso Castaldo e lo stupro con i jeans

Il recente e triste caso Castaldo (“femminicidio” con “pena dimezzata causa tempesta emotiva”, per intenderci) mi ha fatto tornare alla mente un altro caso, ormai remoto, quello dello “stupro con i jeans”. Ancora oggi, a distanza di vent’anni,  viene da molti ricordato così come venne venduto (e come viene ancora oggi venduto, basti spulciare il web) dai titoloni di tutti i maggiori quotidiani - la Repubblica naturalmente per prima e a pieni polmoni - alla turba giustizialista e benpensante degli scagliatori di prime pietre: “Sentenza shock: stupro, assolto perché  lei portava i jeans”, et similia. Indignazione collettiva, femministe e (soprattutto) femministi in rivolta, condanne senza se e senza ma accompagnate da proclami roboanti di riforma della Giustizia da parte di politici di ogni ordine e grado, telegiornali e talk show invasi da deputate bipartisan finalmente unite nella comune lotta per riaffermare la lesa dignità della donna. Che la situazione fosse surreale era in...